Lo scrittore inglese George Eliot non aveva dubbi: indossa un sorriso e avrai amici; indossa un broncio e avrai rughe. Forse nei suoi studi si era imbattuto in un vecchio proverbio cinese che recita: ogni sorriso ti rende più giovane di un giorno. Ma una delle frasi forse più suggestive l’ha pronunciata il compianto compositore e maestro d’orchestra Ezio Bosso per il quale: i sorrisi avvicinano più dei passi e aprono più porte delle chiavi. Un pensiero semplice ma di sicuro effetto, carico di molteplici sfaccettature umane e relazionali ma che riesce a rendere chiaro come il gesto del sorridere costi uno sforzo impercettibile al nostro corpo ma i suoi effetti sugli altri possono essere incalcolabili. L’essere umano, antropologicamente, mostra le proprie emozioni attraverso la mimica del corpo e specialmente quella facciale. Sono i 12 muscoli della bocca e delle labbra che, unitamente a quelli degli occhi, permetto all’uomo di assumere numerose espressioni e in questo modo di comunicare tutto il pacchetto delle proprie sensazioni, dal malessere all’amore, dal divertimento al disappunto, alla rabbia. Eppure in Italia si sorride poco. Lo rivela lo studio “Gli italiani e il sorriso”, presentato in occasione del recente World Smile Day, il 7 ottobre scorso. Secondo la ricerca, condotta con metodologia WOA (Web Opinion Analysis), è solo il 38% degli italiani a utilizzare preferibilmente la bocca e il sorriso per esprimere il proprio stato d’animo. Il 52% degli italiani, addirittura, non lo farebbe proprio, disabituato a causa della pandemia che, visto l’uso reiterato delle mascherine, avrebbe reso quasi inutile il sorriso, ma anche per l’insicurezza legata all’estetica della propria bocca (46%). Dalla ricerca emerge anche un altro particolare curioso: il 61% degli italiani sorriderebbe a bocca chiusa.
Determinanti per una sana espressività dei propri stati d’animo sarebbe ancora un volta un problema di apparenza, in particolare la paura di mostrare i risultati di una cattiva igiene dentale o di accentuare le rughe labiali. Questi dati non mi sorprendono considerato la maggior parte di chi si rivolge al mio studio per migliorare l’aspetto della propria bocca mi dice di essere sicuro che quando potrà tornare a sorridere si sentirà più bello agli occhi degli altri. È questa l’esperienza della chirurga plastica Ylenia Bevilacqua che in questa intervista ci racconta perché nella sua attività ha scelto come alleato naturale una tecnologia brevettata svizzera, un nuovo filler a base di acido ialuronico (MaiLi - Sinclair Pharma) che le consente di realizzare i suoi interventi con precisione e cura, ottenendo risultati naturali e duraturi.
Può raccontarci più approfonditamente di cosa si tratta?
Il filler sfrutta la potenza della prima tecnologia OxiFreeTM HA al mondo che preserva lunghe catene molecolari di Acido Ialuronico. Il processo di cross-linking altamente efficace di Acido Ialuronico e bassi livelli di BDDE permette di creare un gel elastico, con una struttura simile a una molla, ma in grado di fornire volume, potenza di proiezione e durata: ciò consente di mantenere un’espressività del tutto naturale perché il gel, una volta iniettato e messo a contatto con i tessuti circostanti, ritorna alla sua forma iniziale grazie alle proprietà “smart spring” (molla intelligente). Io lo utilizzo per il trattamento di perdite di volume delle labbra, per l’eliminazione delle linee sottili, delle depressioni cutanee medie, ma anche per il ripristino dell’area periorbitale e periorale. - Ylenia Bevelacqua
Ci sono studi disponibili che offrono un quadro dei risultati?
Certo, tanti studi effettuati indicano che le labbra così trattate mantengono il risultato stabile a lungo. - Ylenia Bevelacqua
Su quali inestetismi si può intervenire e in che modo?
La linea MaiLi comprende quattro referenze: la prima si chiama Precise, specificamente progettata per trattare linee sottili con effetti di lunga durata e consente di trattare anche il tessuto cicatriziale e l'area periorbitale; Define, un volumizzante labbra che grazie alla sua elasticità può essere utilizzato per trattare le depressioni profonde e il tessuto cicatriziale; Volume, progettato per la volumizzazione del volto e l'iniezione nei compartimenti adiposi, che consente di trattare le depressioni cutanee profonde e i difetti di sostegno della struttura ossea; Extreme, con la più alta concentrazione di HA all'interno della gamma di prodotti MaiLi, creato per scolpire e rimodellare il volto, che permette di ripristinare in modo efficace e duraturo i volumi del volto. Volume ed Extreme trovano anche l’indicazione per essere utilizzati nella perdita di volume da lipoatrofia associata ad infezione da HIV. - Ylenia Bevelacqua
Cosa l’ha spinta a scegliere questi filler?
Una delle qualità principale di MaiLi, a mio parere, è che ha un comportamento simile al tessuto cutaneo: è morbido, flessibile ed elastico, si adatta ai movimenti muscolari e alla naturale espressività del volto. La tecnologia OxifreeTMmi consente di avere il doppio del volume a parità di filler utilizzato, con una lunga resa nel tempo. Ma la caratteristica da me più apprezzata, che riscontro in particolare nel filler MaiLi Define, è la sua impercettibilità all’interno dei tessuti. Il filler si biointegra completamente con risultati eccezionali. Il risultato finale: è come se il nuovo volume delle labbra che noi doniamo alla paziente fosse suo da sempre, senza alcuna rigidità nelle labbra nè in fase statica nè dinamica. In più i filler della linea hanno un ottimo profilo di sicurezza e contengono lidocaina per un'esperienza più confortevole per i pazienti. Aggiungo poi, e la cosa non è indifferente ai fini dei risultati ottenibili, che la linea mi permette di utilizzare differenti tecniche di rimodellamento delle labbra con acido ialuronico OxifreeTM, un risollevamento verticale delle mucose, la tecnica di volume tridimensionale conosciuta con il nome Russian, che mi rendono possibile un rimodellamento a 360 gradi delle labbra e una correzione progressiva delle eventuali asimmetrie di partenza. Il filler OxifreeTM, inoltre, si presta molto bene anche per quelle procedure di riparazione delle labbra in caso di danni (codice a barre) o rugosità mucosali (disidratazioni), garantendomi la loro riparazione senza deformità o migrazioni di acido ialuronico al di fuori del Paris lip e donando una nuova lucentezza alle mucose (perlatura), legata all’alto potere idratante del filler. La compliance è ottima, il trattamento non comporta la sospensione delle attività sociali da parte della paziente che appare perfetta da subito e non deve assentarsi da lavoro grazie a una bassa edemizzazione post trattamento. Insomma per me rappresenta l’innovazione legata alla tecnologia, per un futuro che si muove sempre di più verso un ringiovanimento con effetti naturali ed eleganti. - Ylenia Bevelacqua